NATURA E PARCHI 

In Abruzzo, un terzo del territorio è vincolato da aree protette: tre archi Nazionali, un Parco Regionale e oltre 30 Riserve Naturali. Una scelta forte, lungimirante, di chi ha fatto dell’ambiente la propria prima risorsa e che proietta la Regione in un ruolo di leader assoluto nel campo del turismo verde.  

Nell’insieme, questo patrimonio è collocato principalmente, ma non esclusivamente, sulle montagne, dove i paesaggi e gli ecosistemi variano a seconda della quota, passando da ambienti tipicamente mediterranei a scenari francamente Alpini, con mughete e steppe d’alta quota. 

Nell’ambito delle Regioni Appenniniche, l’Abruzzo si caratterizza per la natura prevalentemente montuosa del suo territorio, con due terzi della superficie regionale posti al di sopra dei 750 metri di quota. Una caratteristica dovuta al particolare sviluppo che l’Appennino assume nel suo tratto Centrale, nel quale, oltre a conservare il suo andamento mediano rispetto alla penisola, si espande trasversalmente dando origine ad un complesso sistema di corrugamenti montuosi paralleli, inframmezzati da vasti altipiani.  

Questo forte nodo montano, posto interamente in Abruzzo, vanta le maggiori vette dell’Appennino, con il Corno Grande del Gran Sasso (2.912 m. s.l.m.), il Monte Amaro della Majella (2.794 m. s.l.m.) il Monte Velino (2486 m. s.l.m.). 

Con un terzo del proprio territorio destinato a parchi, la regione non solo esprime un primato culturale e civile nella protezione dell’ambiente, ma si colloca come maggiore area naturalistica d’Europa, vero cuore verde del Mediterraneo.  

La funzione che l’Abruzzo dei Parchi svolge a livello nazionale ed internazionale nella conservazione dell’ambiente e della biodiversità è difficilmente sottovalutabile, se si pensa che la regione custodisce un grandissimo numero di specie animali e vegetali. 

Nell’estrema varietà dei suoi Habitat naturali (marini, fluviali e lacustri, boschivi, montani, d’alta quota), l’Abruzzo si propone oggi più che mai come straordinario laboratorio biologico per la conservazione della natura e degli ecosistemi. 

Un gran numero di animali e di piante, un tempo presenti su tutto l’Appennino, trovano oggi in Abruzzo gli ultimi rifugi naturali, evitando così il rischio di estinzione. Casi tipici ed emblemi della Regione sono il camoscio, il lupo, l’orso bruno Marsicano, tre specie che esclusivamente ai nostri Monti devono la loro conservazione; e poi ancora l’aquila, la lince, la lontra (che vive ancora nelle acque dell’orfento, nel Parco Nazionale della Majella), il grifone, recentemente reintrodotto nel parco naturale regionale del Sirente-Velino. 

Volendo dunque sintetizzare le caratteristiche della sua natura, la definizione certamente più corretta e l’Abruzzo è una antologia del paesaggio euro-mediterraneo, poiché concentra entro i propri confini una varietà di ambienti naturali che non trova altro riscontro in un territorio altrettanto limitato: una costa mediterranea dai più vari Habitat (arenile con dune, palude, pineta, macchia litoranea, scogliera, faraglioni, bassi litorali sassosi); una fascia collinare con ambienti di ogni grado di antropizzazione, zone umide pregiate (come le oasi fluviali e lacustri); una zona montana vastissima, spesso naturalisticamente integra, anch’essa con gli ambienti più vari ( foreste, praterie, laghi montani, enormi altipiani carsici, canyon, cascate, grotte, cime e ambienti d’alta quota di carattere francamente Alpino, ghiacciai, vulcanismi).

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Tratto da Natura ed Ambiente, Carsa per Regione Abruzzo