Sito web Cattedrale Santa Maria Assunta - Duomo di Atri (Te)
La mole della cattedrale di Santa Maria Assunta domina la piazza principale di Atri. Fondata lungo il cardo dell’antica Hatria su strutture di epoca romana, rappresenta uno dei più importanti e complessi monumenti medievali abruzzesi, frutto di una lunga vicenda costruttiva che ancora appassiona gli studiosi.
L’attuale impianto a tre navate, senza transetto né abside, appare infatti come l’esito di un vasto intervento di ampliamento e rinnovamento di una chiesa più antica, esistente secondo le fonti nel 1140, avvenuta tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo.
Il nucleo orientale, che si imposta su una poderosa cisterna romana, è stato identificato con il settore più antico della fabbrica, mentre la parte occidentale corrisponde al prolungamento successivo.
Una prima fase costruttiva è riferibile alla chiesa già in piedi nel 1140, Un secondo momento corrisponderebbe alla demolizione delle absidi per ricavare tre cappelle quadrilatere, delle quali la centrale coperta con volta costolonata, collegabile alla consacrazione documentata nel 1223, La terza più radicale trasformazione della chiesa prenderebbe avvio nel terzo quarto del ‘200 con il prolungamento delle campate verso ovest e la sostituzione dei sostegni originari con pilastri quadrilobati.
A questa fase appartengono anche il grande portale del prospetto principale attribuito da Aceto a Raimondo del Podio, la terminazione piana di esso, e il rivestimento in pietra delle cortine. Di grande effetto è il prospetto meridionale con i ricchi portali di Raimondo del Podio, che firma e data quello del 1302, vicino alla tribuna, di Rainaldo di Atri, che firma quello del 1305, prossimo alla facciata, e quello del 1288 in posizione intermedia. In tutti e tre i portali le lunette sono decorate da affreschi di argomento mariano, attribuite al cosiddetto “Maestro delle lunette di Atri”.
Lo slanciato campanile, iniziato intorno al 1268, ma concluso da Antonio da Lodi alla fine del Quattrocento con l’aggiunta del torrino ottagonale cuspidato, costituisce un vero e proprio prototipo per l’area del teramano.
Nello spazio voltato del coro, le pareti attorno all’altare e gli ultimi quattro pilastri sono illuminati dal ciclo di affreschi che Andrea Delitio di Lecce dei Marsi, il più importante pittore del Rinascimento abruzzese, dipinse nella seconda metà del Quattrocento.
Sono numerosi nella chiesa i tabelloni trecenteschi o di inizio Quattrocento, affreschi singoli di carattere votivo, che ancora oggi possiamo osservare sulle mura e sui pilastri della chiesa.
Sono pure notevoli il fonte battesimale contenuto in un raffinato tabernacolo, realizzato nel 1503 dal lombardo Paolo de Garviis. La vasca, ornata dal classico motivo a palmette, si eleva su un piedistallo finemente intagliato, con al centro una conca su cui si affacciano quattro leoncini.
Prezioso per la sua peculiarità è anche l’affresco duecentesco del Contrasto dei vivi e dei morti che possiamo ammirare a sinistra del coro, su due pareti contigue della prima cappella che si apre su quel lato.
Sono raffigurati tre giovani avviati alla caccia che incontrano tre scheletri, due in piedi e il terzo disteso in un sepolcro.
Si tratta di una delle più importanti invenzioni iconografiche del Medioevo, che ebbe origine probabilmente proprio qui ad Atri e che va ricondotta agli ambienti colti che fanno capo a Federico II di Svevia. Una grande cisterna di epoca romana, del II secolo d.C., poi trasformata in cripta, è raggiungibile attraverso il chiostro duecentesco: lo spazio fu impreziosito, tra il ’300 e il ’400, da un pregevole ciclo di affreschi. Dal chiostro si accede anche al Museo Capitolare che conserva interessanti dipinti, oreficerie medievali e rinascimentali, sculture lignee e una nutrita collezione di ceramica abruzzese, paramenti sacri, arredi lignei, codici miniati e incunaboli. È qui particolarmente preziosa la quattrocentesca scultura raffigurante una Madonna col Bambino attribuita a Luca della Robbia.
(fonte: “Guida alle Chiese d’Abruzzo”, ed.CARSA)