Cattedrale di San Cetteo di Pescara
Nel vecchio centro storico di Pescara, allora inclusa nella provincia di Chieti (Abruzzo Citeriore), prima che venisse accorpata a Castellammare Adriatico nel 1927, all’epoca in cui fu creata la provincia di Pescara, oggi Porta Nuova, sorgeva una chiesa ad una navata, che si può ammirare in vecchie fotografie d’epoca, abbattuta perché fatiscente.
Sullo stesso luogo, lungo l’attuale Via Gabriele D’Annunzio, subito dopo Piazza Garibaldi, si eleva la facciata bianca della Cattedrale di San Cetteo e dei Santi Pontefici, dal 1977 dell’Arcidiocesi di Pescara – Penne, progettata dall’architetto Cesare Bazzani, in stile neoromanico, su sollecitazione di Gabriele d’Annunzio (Pescara, 12 marzo 1863 – Gardone Riviera, 1° marzo 1838), che trovò anche fondi finanziari per la costruzione. Voleva avere un luogo di culto dove dare una degna sepoltura alla madre Luisa De Benedictis (Ortona, 17 dicembre 1839 – Pescara, 27 gennaio 1917), sepolta nel cimitero di San Silvestro, trasferita il 28 agosto 1949 nella Cattedrale pescarese, per iniziativa dell’Abate Pasquale Brandano.
Fu eretta, negli anni tra il 1933-1939, con il nome di Tempio Nazionale della Conciliazione per celebrare la firma dei Patti Lateranensi dell’11 febbraio 1929. È intitolata a San Cetteo o Pellegrino, di fronte a dove si trovava, un tempo (tra IV- XI secolo d.C.), l’antica chiesa paleocristiana di Santa Gerusalemme, in precedenza sinagoga ebraica, di cui alcuni resti, basi di 2 colonne circolari, sono venute alla luce durante lavori di sistemazione della strada negli anni Novanta del 1900 e conservati sotto vetri in cristallo, ancora visibili, con tratti di mura. La bianca facciata in pietra si presenta con tre portali ad archi a tutto sesto che preannunciano le tre navate con la presenza di lesene, rispetto a quella precedente che era ad una sola navata, di tipo di casa quadrata con tre rosoni e con tetto in tegole, con a fianco un campanile tipo torre a cuspide. L’attuale Cattedrale è fiancheggiata a sinistra da un alto campanile a base quadrata che culmina con una cuspide piramidale a pianta ottagonale e a destra dal Battistero di ridotte dimensioni. L’interno a tre navate, piene di luce, segnate da colonne in marmo, termina con un transetto rialzato che si chiude con il coro e l’abside, che ha da un lato, a destra, la cappella dedicata a San Cetteo, dall’altro, a sinistra, la cappella con finestre d’alabastro con la tomba monumentale di Luisa De Benedictis, opera dello scultore Arrigo Minerbi (Ferrara, 10 febbraio 1881 – Padova, 9 maggio 1960), che nel 1939, ha immaginato un’arca su cui è posta la figura di una giovane donna addormentata, con una scritta perimetrale: “Genetrix Gabrielis Nuntii”. (Madre di Gabriele D’Annunzio). Sul fondo della navata campeggia la tela “San Francesco in adorazione del Crocifisso”, attribuito al Guercino, mentre altre effigi di santi caratterizzano la Cattedrale, in cui è presente anche un organo Mascioni, tra i più grandi dell’Abruzzo. Il 16 ottobre 2008, sotto l’Arcivescovo Tommaso Valentinetti (Ortona, 11 agosto 1952), nella sala del Battistero è stato tumulato Monsignor Antonio Iannucci (Bolognano, 13 giugno 1914 – Pescara, 14 ottobre 2008), dal 15 febbraio 1959 al 21 aprile 1990, Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne, elevata dal pontefice Giovanni Paolo II a sede metropolitana con bolla del 2 marzo 1982.
a cura di Mario D’Alessandro