Cattedrale di San Giustino - Chieti
La Cattedrale, a tre navate, è lunga 58,22m e larga 28,58m; è stata costruita sui resti di un antico tempio che si fa risalire a 500 o 600 anni prima di Cristo, dedicato ad Ercole, divinità italica per il quale gli antichi popoli, tra cui i Marrucini di Teate, avevano una grande devozione. La chiesa cristiana qui costruita su Colle Gallo, com’era chiamata Piazza San Giustino in epoca romana, venne intitolata a San Tommaso Apostolo e alla Vergine Maria. Distrutta nell’801 dall’esercito di Pipino, figlio di Carlo Magno, re dei Franchi, fu ricostruita subito. Già sotto il Vescovo Teodorico I, nell’840 poteva vantare uno “scriptorium” dove si scrivevano e copiavano codici, i libri di prima della stampa. C’era anche una “schola cantorum”, dove si insegnava il canto gregoriano. Il duomo, riconsacrato nell’anno 1069 dal vescovo Attone I, fu intitolato a San Giustino vescovo (Chieti 300-384), appartenente alla famiglia dei Vezii, nominato patrono della città. L’altare maggiore, risalente al 1300 ad opera del vescovo fra Rainaldo II, non venne intitolato a San Giustino, nominato patrono della città. Nel 1335, sotto il vescovo Giovanni Crispano di Rocca, fu iniziata la costruzione del campanile da parte di Bartolomeo di Giacomo che costruì i primi quattro piani, e fu poi ultimata, al tempo del vescovo Giacomo de Baccio, da Antonio da Lodi nel 1498. Il campanile, al cui fianco sorgeva una cappella dedicata a Santa Caterina di Alessandria, è alto 65 metri e nel 1752 vi è stato collocato l’orologio dal Camerlengo barone Saverio Paini. Nel 1358-1361, quando era vescovo fra Bartolomeo II Papazazurris, le spoglie di San Giustino sono state collocate nell’urna di marmo bianco, sistemata il 1° maggio 1432 sotto l’altare della cripta, dove si trova tuttora, dal vescovo Marino de Tocco. Risale al 1600 la costruzione della Cappella dell’Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti che organizza la Processione del Cristo Morto del Venerdì Santo. Nel corso dei secoli molti sono stati i lavori di restauro ad opera di vari vescovi ed Arcivescovi (la diocesi di Chieti è diventata arcidiocesi nel 1526 all’epoca dell’imperatore Carlo V). Numerosi gli interventi compiuti all’esterno ed all’interno della Cattedrale per iniziativa dei vari Vescovi ed Arcivescovi che si sono avvicendati sulla Cattedra di San Giustino.
Dal 1910 sono stati avviati i lavori di trasformazione nelle attuali forme su progetto dell’architetto Guido Cirilli, che ha diretto i lavori fino a quelli definitivi, voluti dell’Arcivescovo Giuseppe Venturi, tra il 1931 ed il 1936, con fondi (300.000 lire) finanziati personalmente dal duce Benito Mussolini, capo del governo fascista, che hanno dato alla cattedrale l’attuale aspetto di stile medievale. L’epoca è ricordata dai fasci in pietra scolpiti agli angoli del tiburio della cupola che corona il transetto. Gli ultimi lavori di restauro risalgono al 1970-71 quando era Arcivescovo monsignor Loris Francesco Capovilla, con la trasformazione della cripta liberata dagli artistici e suggestivi stucchi in stile barocco, per riportarla alla nudità e semplicità delle origini medievali.
a cura di Mario D’Alessandro.