Chiesa di San Pietro di Campovalano
La chiesa di San Pietro, di fondazione altomedievale e antica dipendenza benedettina, è situata nel comune di Campli, nella frazione di Campovalano.
Le sue origini risalirebbero all’VIII secolo, epoca cui si riferiscono alcuni frammenti lapidei, tra cui spiccano due transenne a doppia imposta, preziosamente intagliate con un disegno di nastri viminei, ora al Museo Nazionale d’Abruzzo a L’Aquila.
L’antica frequentazione dell’area su cui insiste la chiesa è testimoniata tra l’altro dalla presenza di una lastra frontale di un sarcofago romano, murata nella navata sinistra e riferibile al IV secolo d.C.
La prima fonte relativa alla chiesa riguarda la donazione della propria porzione della chiesa che un tale Corbo concesse nel 1050 a Richerio, abate di Cassino.
L’impianto è frutto di più fasi costruttive, che gli studiosi collocano tra la fine dell’XI e il XIV secolo, testimoniate anche dalla particolare eterogeneità di forme e materiali.
Nel Trecento è stato ipotizzato un nuovo intervento di trasformazione, per adeguare il vecchio impianto romanico alle nuove soluzioni del gotico, messo a punto tuttavia solo nella parte terminale e più significativa della chiesa, dove si abolì un pilone e i due valichi a sesto acuto furono trasformati nell’unico arco a tutto sesto.
Un termine ante quem per queste opere è indicato da un affresco raffigurante Sant’Onofrio, posto sul fianco rivolto verso la navata del pilastro aggiunto a sinistra. Databile ai primi decenni del Quattrocento, l’affresco è stato accostato all’attività finale di Antonio da Atri ma anche alle opere del Maestro del Giudizio finale di Loreto Aprutino.
Della ricca decorazione pittorica restano altri pochi frammenti, tra i quali risaltano una lacunosa figura di una Madonna con Bambino, riconoscibile sul primo pilastro a destra, attribuita a maestranze attive nell’ultimo trentennio del Duecento nell’Aquilano.
(fonte: “Guida alle Chiese d’Abruzzo”, ed.CARSA)