FESTE TRADIZIONALI IN ABRUZZO DICEMBRE

A cura di Adriana Gandolfi

>>POLLUTRI (CH)

serata del giorno 5, “Fave di San Nicola”

Nella mattinalla vigilia della festa, presso la sede della confraternita di San Nicola si provvede alla preparazione dei panetti sacri, a forma di uova schiacciate e di cavallo (“pupatte” e “cavalle”) impressi con il sigillo del santo patrono e impastati con la farina ottenuta dal grano offerto dai compaesani nei giorni precedenti. Nel pomeriggio, seguendo i rintocchi del campanile, sulla piazza principale, vengono accese le fascine per cuocere le “fave di San Nicola” in sette differenti caldaie, ognuna rappresenta un rione e quella che per prima raggiungerà l’ebollizione verrà premiata. Il giorno dopo, il sacerdote impartirà la benedizione alla minestra di fave con i panetti che verranno distribuiti per le famigli del paese.


>>FRANCAVILLA AL MARE e paesi limitrofi(CH)

sera del giorno 7, “Fuochi per la Concezione”

Dopo il tramonto, alla vigilia del giorno dedicato alla Vergine Immacolata, lungo la spiaggia e nelle campagne vengono accesi enormi falò, “fucarùne, in onore alla Madonna dell’Immacolata. Vengono realizzati dalle diverse contrade, che competono tra loro per il fuoco più grande e duraturo, raccogliendo per case e campagne, legname ed altro materiale combustibile. Secondo la leggenda tradizionale, questi fuochi, rievocano i falò accesi dagli abitanti, del litorale per illuminare e segnalare il percorso notturno agli angeli che trasportavano la Santa Casa della Madonna da Nazareth verso Loreto nelle Marche.


>>CELANO (AQ)

notte del giorno 7, “veglia per l’Immacolata”

Mentre gli uomini e i bambini del paese rimangono attorno al grande falò acceso in onore dell’Immacolata, le donne, rimangono tutta la notte in chiesa a vegliare la Madonna.


>>ATRI (TE)

sera del 7 e primo mattino del giorno 8, “Li faùgne”

In onore all’Immacolata Concezione, la sera della vigilia viene acceso un grande falò nella piazza antistante il duomo. Prima dell’alba del giorno successivo, quando il cielo è ancora buio, prende avvio una suggestiva processione di torce infuocate: “faùgne” (costituite da fasci di canne tenute strette con legami vegetali). Gli abitanti del paese, anche quelli delle contrade più distanti, si dirigono verso la cattedrale illuminando il percorso con queste torce, per partecipare alla celebrazione della messa mattutina e scambiarsi gli auguri.


>>ARCHI (CH)

sera del giorno 8, “ Saluto della Madonna”

Una compagnia di cantori e musicanti si reca per le vie del paese portando il loro canto di saluto alla Madonna ed alle famiglie conosciute, ricevendone un veloce ristoro.


>>TORINO DI SANGRO (CH)

notte ed alba del giorno 10, “Madonna di Loreto”

La sera della vigilia, gli abitanti del paese effettuano una suggestiva processione con fiaccolata notturna verso la chiesa della loro patrona: la Madonna di Loreto. Intorno alla mezzanotte arrivano alla chiesa dove vegliano in preghiera fino all’alba, quando, la Madonna, parata a festa, viene portata fuori, davanti al sagrato, per ricevere la “Mattinate” un canto rituale di saluto eseguito da abili cantori e musicisti locali. Questo canto, poi, viene ripetuto fino al mattino sotto le finestre delle autorità, di amici e parenti quale augurio di benessere e prosperità, i quali ricambiano offrendo la legna da ardere per il fuoco rituale, che verrà acceso all’imbrunire.


>>FRANCAVILLA AL MARE (CH)

sera del giorno 13, “Santa Lucia”

Dopo la messa, la statua della santa esce dalla cattedrale per sfilare, seguita dalla processione dei fedeli. Rientrata la processione, nel piazzale esterno della chiesa viene eseguito lo spettacolo pirotecnico del “ballo della pupa” consistente in un fantoccio dalle “esagerate” fattezze femminili circondato da una struttura che sostiene petardi e vari bengala colorati. Il suo interno è cavo, per permettere ad un uomo di animarla e farla ballare a suon di musica. Durante la danza, vengono accesi i petardi, che esplodono alternandosi, finchè arrivano alla girandola finale, posta sul capo della “pupazza” in una fantasmagoria di colori. Concludono la festa i fuochi d’artificio lanciati dalla spiaggia sottostante.


>>CIVITELLA ALFEDENA e VILLETTA BARREA (AQ)

sera del giorno 13, “Fuoco di Santa Lucia”

All’imbrunire del giorno dedicato alla santa, in suo onore vengono accesi grandi falò, che nei giorni precedenti i ragazzi hanno preparato raccogliendo la legna offerta dalle famiglie del paese.


>>PESCASSEROLI (AQ)

notte del giorno 24, Falò della “Tomba”

In diversi paesi della Marsica la notte di Natale vengono accesi grandi fuochi rituali, in onore di Gesù bambino. Il più spettacolare, però, è la gigantesca catasta di legna di Pescasseroli, chiamata “tomba”. Tutto il paese collabora alla sua preparazione, donando e raccogliendo enormi tronchi di faggio, che arderanno per giorni, sulla piazza della cattedrale.


>>TUFILLO (CH)

notte del giorno 24, “la Farchia”

Sulla piazza davanti alla chiesa, a mezzanotte viene incendiata una torre orizzontale costruita con canne, ceppi e fascine, chiamata “farchia”, attorno alla quale i fedeli, finite le funzioni, si raduneranno attorno per riscaldarsi e scambiarsi gli auguri di Natale.


>>NERETO (TE)

dalla notte del giorno 24, “Falò di Natale”

Dai giorni precedenti, i giovani provvedono a recuperare legname e frasche offerti dagli abitanti per realizzare una grande catasta sulla piazza più alta del paese. La notte di Natale, la pira viene incendiata ed alimentata continuamente; arderà fino all’epifania, quando tutto il paese si riunirà in chiesa per salutare il bambino in ricordo della visita dei “Magi”.


>>LAMA DEI PELIGNI (CH)

sera del giorno 26, “Santa Barbara”

La data canonica di questa festa capita, in realtà, il giorno 4 del mese, ma, gli abitanti di Lama dei Peligni hanno preferito spostarla nella stessa data del giorno di Santo Stefano per approfittare delle ferie natalizie. All’imbrunire, una piccola processione di fedeli trasporta la statua della Santa, dalla sua chiesa a quella principale, il corteo è composto in prevalenza da minatori e cavapietre, categorie poste sotto il suo patronato. Dopo la messa, sul piazzale del belvedere, in onore alla Santa protettrice dai fulmini e dagli esplosivi in genere, viene eseguito il ballo della “pupa”. La “pupa” è un fantoccio in cartapesta dalle esagerate fattezze femminili, tappezzato all’esterno di fuochi d’artificio; il suo interno è cavo per ospitare un uomo, che, al suono di fisarmonica o di organetto la fa ballare, mentre in un fragoroso crescendo esplodono i fuochi pirotecnici.


>>PETTORANO (AQ)

notte del giorno 31, “Serenata di Capodanno”

A partire dalla mezzanotte, sino alle prime ore del mattino, gruppi di paesani, improvvisati cantori e musicisti, girano per le vie del borgo augurando l’anno nuovo agli altri abitanti, inventando per ogni edizione, la versione più appropriata “ai tempi”.

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