FESTE TRADIZIONALI IN ABRUZZO SETTEMBRE

A cura di Adriana Gandolfi

>>PRETARA DI ISOLA DEL GRAN SASSO (TE)

mattina del giorno 1, “Santa Colomba”

Il giorno dedicato alla venerazione della santa, numerosi pellegrini provenienti da diversi paesi della zona, si inerpicano lungo il sentiero che porta all’eremo dove visse Santa Colomba. Vengono accompagnati dal solito gruppo di musicanti chiamati “Li Tamurre” che segue tutti gli eventi festivi della zona. Dopo la messa, celebrata all’esterno della piccola cappella, viene effettuata la processione e nella chiesa, i devoti infilano la testa dentro una buca laterale dell’altare e poi toccano e si appoggiano contro le rocce che si ritengono impresse con la forma delle mani o delle ginocchia della santa. Al ritorno verso il paese, rompono dei piccoli rametti di abete da riportare a casa come “protezione”.




>>CASTEL DI IERI (AQ)

mattina del giorno 3, “San Donato”

In questo centro convergono tutti i devoti di San Donato del circondario aquilano. Santo protettore degli epilettici e dei malati di mente, un tempo veniva ricompensato della guarigione con offerte in grano, corrispondente lo stesso peso del malato beneficiato dalla grazia, quale “ex voto”. Ora, l’uso della bilancia non è più in funzione, ma il santo tuttora viene ritenuto “efficace” Per la risoluzione di malattie neurologichee mentali.




>>LAMA DEI PELIGNI (CH)

Ia domenica del mese, “Madonna dei Corpi Santi”

Questa festa, un tempo concludeva il periodo dei raccolti con una grande parata di covoni e spighe di grano donate alla Madonna, che dal santuario montano, nella bella stagione, scendeva alla chiesa in paese per portarvi protezione. Attualmente, la statua viene trasferita dal bosco alla parrocchiale, nove giorni prima, per ricevere la novena di ringraziamento dai fedeli che nella prima domenica di settembre, appunto, la riporteranno al suo santuario.




>>PACENTRO (AQ)

Ia domenica del mese, “Corsa degli Zingari”

Tutti gli anni, i giovani del paese, si ritrovano a correre una competizione a piedi nudi in onore della Madonna di Loreto. Da una roccia posta di fronte all’abitato, ad un segnale convenuto, partono i contendenti, che arriveranno sfiniti e doloranti sotto la statua della loro patrona. Il vincitore ed i concorrenti, con i piedi scalzi e lacerati dalla corsa sulle rocce, verranno portati sulle spalle dai compagni in processione per le vie del borgo assieme alla Madonna.




>>MONTEODORISIO (CH)

Ia domenica del mese, “Madonna delle Grazie”

Numerosi devoti abruzzesi e molisani compiono il pellegrinaggio annuale in onore della Madonna miracolosa. L’agente miracoloso della vergine, è costituito dall’acqua sorgiva che i fedeli attingono dal pozzo del santuario per berla e per riempirne bottiglie da riportare a casa.




>>SERRAMONACESCA (PE)

Ia domenica del mese, “Li Miejie”

Per celebrare “Sant’Antoniucce” (una piccola statua di Sant’Antonio di Padova) gli abitanti del paese recano in processione i loro omaggi, “miejie”, un canestro di forma conica colmo di cibarie esibite in un intreccio vegetale di rami, frasche e fiori. Nella stessa occasione, ogni famiglia, offre anche parti di grano, che serviranno per confezionare i pani sacri alla festa di Sant’Antonio il 13 giugno. Questi donativi verranno poi venduti all’asta per finanziare le spese della festa.




>>CIVITARETENGA (AQ)

notte della Ia domenica del mese, “Lo Squadro”

La notte precedente la festa della Madonna dell’Arco, i giovani di C ivitaretenga si recano vicino alla chiesa della Madonna delle Grazie, per tracciare un solco con un’attrezzo tirato a braccia, verso il paese di Caporciano, affidandosi ai richiami degli amici. Alle porte di Caporciano scrivono sul terreno alcune lettere di riconoscimento e tornano indietro, tracciando un solco parallelo al precedente, dirigendosi verso la Madonna dell’Arco e concludendo il solco denominato “lo squadro” con le lettere W M SS (Viva Maria Santissima). Il resto della notte, i giovani devoti di entrambi i paesi la passeranno insieme, cantando, mangiando e bevendo in allegria. Il giorno dopo, un gran concorso di popolo parteciperà alla processione della Madonna dell’Arco per le vie di Civitaretenga.




>>LANCIANO (CH)

Mattina del giorno 8, “Dono alla Madonna del Ponte”

Tipica festa contadina di ringraziamento. Dalle contrade del paese si organizzano vari cortei costituiti da donne portatrici di conche colme di grano e di carri carichi di altre offerte, come legna, olio, vino, etc. Verso mezzogiorno, i gruppi riuniti sfilano lungo il corso principale fino alla basilica dove offriranno i loro donativi per la Madonna che venduti all’asta serviranno per finanziare i festeggiamenti.




>>ABBATEGGIO (PE)

sera della vigilia e mattina del giorno 8, “Madonna dell’Elcina”

La sera della vigilia, la statua della Madonna viene prelevata dal santuario dell’Elcina, per essere trasferita nella parrocchiale del paese. Durante il percorso, si svolge un’asta, denominata“la stanga” tra i devoti che offrono il prezzo più alto per assolvere al “voto” del trasporto della statua. Il ricavato così ottenuto, verrà utilizzato per finanziare i festeggiamenti. Il giorno successivo, a mezzogiorno, la Madonna viene riaccompagnata al santuario da una solenne processione guidata da un corteo di donne offerenti conche colme di grano ed ornate di spighe.




>>VILLABADESSA di Rosciano (PE)

sera del giorno 8, “Natività di Maria SS.ma”

Questo centro della Valpescara è sede di una comunità epirota-albanese che qui emigrò nel 1743. Gli abitanti osservano ancora il rito liturgico greco-ortodosso festeggiando anche la Pasqua di Resurrezione secondo il calcolo lunare bizantin, spesso posticipato rispetto alla liturgia latina. Il giorno della natività di Maria (8 settembre) per le strade del minuscolo villaggio si svolge la processione con la preziosa icona bizantina riproducente la Madonna col bambino conosciuta con il nome greco di “Theotòkos Odigitrìa” (madre di Dio che guida verso il buon cammino).



>>PESCASSEROLI (AQ)

sera del giorno 8, “Madonna dell’Incoronata”

Suggestiva processione serale organizzata dalla confraternita dell’Incoronata con la statua della Madonna sontuosamente abbigliata. Numerosi devoti, si ungono con l’olio della lampada votiva accesa accanto alla statua poiché ritenuto portatore di qualità terapeutiche-miracolose.



>>ROSELLO (CH)

pomeriggio del giorno 8, “Madonna di casa in casa”

Dopo la messa di mezzogiorno, l’antico quadro della Madonna delle grazie viene portato in processione verso il paese, poco distante dal santuario campestre. Per le vie del borgo, il quadro sosta davanti ogni abitazione, ricevendo offerte per venire portato a turno dai fedeli che così assolvono ad un impegno votivo. Attualmente, il denaro viene offerto in busta chiusa, ma fino a qualche anno fa, il trasporto della Madonna veniva aggiudicato da un banditore al migliore offerente.



>>CASTIGLIONE MESSER MARINO (CH)

giorno 11 e 12, “Madonna del monte”

La mattina del giorno 11, gli abitanti del paese si incamminano, preceduti dalla “croce” processionale”, per raggiungere il piccolo santuario della Madonna del monte, posto sulla cima dell’altipiano che sovrasta il paese. In vista del santuario, i pellegrini vengono raggiunti dalla statua della Madonna, portata da altri fedeli che hanno preceduto il gruppo. Nella chiesetta montana è conservata una copia, mentre la statua originale viene portata, esclusivamente dalle donne del paese, ogni cinque anni. Prima di entrare nel santuario, la processione gira per tre volte lungo il perimetro esterno e, dopo la messa, ogni famiglia si distribuisce nei prati circostanti per cucinare la “pecorarègna” (carne di pecora al caldaio) oppure agnello alla brace, cantando e ballando musiche tradizionali al suono degli organetti. Il giorno successivo, a mezzogiorno, la statua della Madonna, sempre porata dalle donne, effettua la processione per il paese preceduta da altre donne portatrici delle “tine”, ossia conche di rame colme di grano e donativi alimentari vari.



>>FURCI (CH)

mattina del giorno 13, pellegrinaggio al “Beato Angelo”

I pellegrini provengono soprattutto dai paesi limitrofi, anche molisani. Nel santuario sostano in preghiera davanti al sarcofago in vetro che contiene il “corpo santo” del Beato miracoloso. Dopo la processione per le vie del paese, i devoti ritornano alle loro abitazioni, riportando quale reliquia del loro protettore, pezzetti della bambagia benedetta posta sotto l’urna che ne custodisce le spoglie.



>>CAMPO DI GIOVE, TOCCO CASAURIA (PE)

giornata del 20, “Sant’Eustachio”

Solenne processione con la statua di Sant’Eustachio, protettore dei “guerrieri” e dei cacciatori per le vie del paese, con gli stendardi delle confraternite. A Tocco Casauria, partecipano al festeggiamento anche le statue di Sant’Emidio e della Madonna delle Grazie. Prima di rientrare in chiesa, il parroco benedice i quattro punti cardinali.



>>SCANNO (AQ)

domenica più prossima il giorno 20, “Sant’Eustachio”

In questa località, da qualche anno, la festa viene celebrata di domenica ma, il rituale è rimasto simile. La mattina, dopo la messa di mezzogiorno, la splendida statua lignea del santo patrono lascia la sua chiesa per essere portata in processione presso la chiesa madre. Alla fine della giornata, dopo la messa serale, una solenne processione, la riporta nella sua sede originaria.



>>FORCELLA di TERAMO

sera del giorno 23 e mattina del 24, “Ballo dell’Insegna”

Dopo la messa serale, un gruppo di giovani con lo stendardo della “Madonna della Misericordia” esce dalla chiesa, diretto alla piazza principale. Il gruppo è composto dall’Alfiere che procede avvolgendosi al corpo la bandiera cosiddetta “dell’Insegna” colorata di bianco e di giallo, seguito da due armigeri e da una coppia di “tamburini”. Sulla piazza, l’alfiere solleva l’insegna dalle spalle, ne bacia un lembo e poi, accompagnato dal ritmo incalzante dei tamburi si esibisce in un ballo saltellato, continuando a sostenere lo stendardo, finchè non sopraggiunge un altro aspirante che a sua volta inizierà a danzare mostrando la sua abilità e così di seguito; se un lembo della bandiera dovesse toccare il suolo, il ballerino di turno viene escluso per cedere il posto a quello successivo. Dopo circa un’ora, l’alfiere ritira l’insegna, la bacia e ricoprendosene le spalle, con il gruppo, ritorna in chiesa. Il giorno successivo il rituale verrà rinnovato, invece, dopo la processione di mezzogiorno.



>>ALTINO, LENTELLA, ROCCASCALEGNA (CH)

giornata del 27, “I Santi Medici”

In onore ai santi fratelli taumaturghi “Cosma e Damiano”, i devoti accorrono in processione portando donativi vari: conche e carri agricoli carichi di grano e cibarie. Oppure, come a Roccascalegna assicurando ciambelle e dolciumi intorno ad una struttura conica chiamata “conocchia” che verranno venduti all’asta per finanziare le spese della festa.

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