Negli immediati dintorni del borgo di Moscufo, sorge la chiesa abbaziale di Santa Maria del Lago, cui il centro deve parte della sua fama. Con i suoi preziosi affreschi e il celebre ambone medievale, la chiesa rappresenta un autentico gioiello dell’arte sacra medievale abruzzese Ai primi decenni del XII secolo risalirebbe la sua attuale configurazione, nella forma basilicale a tre navate, con absidi estradossate.
Notevoli sono le decorazioni delle tre absidi semicircolari con il motivo romanico delle arcatelle su mensole e le cornici delle finestre absidali intagliate con motivi zoomorfi e vegetali.
Il portale decorato con intrecci vegetali, dove si riconoscono i quattro simboli degli evangelisti sugli stipiti e l’immagine dell’Agnus Dei sul montante destro e sul colmo
dell’arco.
Punto di forza della chiesa è l’ambone, capolavoro eseguito nel 1159 dal maestro Nicodemo, che firma e data la sua opera, ricca di sculture e ornati che conservano in parte l’originaria policromia.
Quattro colonne congiunte da archi, trilobato solo quello affacciato sulla navata e a tutto sesto gli altri, sostengono la cassa. Qui spicca il leggio, sorretto dalle due sculture sovrapposte raffiguranti i simboli di due Evangelisti, l’Aquila di San Giovanni e il Toro di San Luca.
Sul lato verso la porta di ingresso troviamo gli altri due simboli scultorei, l’Angelo per San Matteo e il Leone per San Marco.
Si riconoscono inoltre, accanto a queste figure, ricche rappresentazioni attraverso bassorilievi figurati con un San Giorgio che uccide il drago e due scene bibliche che raffigurano il giovane Davide che affronta un orso e sconfigge un leone. Sono singolari anche le storie di Giona sul davanzale della scaletta che sale sul pulpito, insieme alla classica rappresentazione del motivo dello “spinario” o “cavaspina”, figura di giovane
seduto che si toglie una spina dal piede.
Notevole è il ciclo pittorico tardo duecentesco che occupa la superficie absidale e che raffigura il tema del Giudizio Universale.
Di assoluto rilievo è la pala di Andrea Delitio raffigurante la Madonna a sedere col Bambino in piedi sul grembo, che con una mano benedice mentre con l’altra stringe un passero.
tratto da “Guida Chiese d’Abruzzo” – Ed. Carsa