Sito web Abbazia di San Clemente al Vomano
La chiesa di San Clemente al Vomano è situata presso Guardia Vomano, nel comune di Notaresco, sulla sommità di un poggio a sinistra del fiume Vomano.
La prima citazione della chiesa in una fonte scritta risale tuttavia al 1121, quando papa Callisto II in un privilegio ricorda la chiesa tra le dipendenze dell’abbazia di Casauria.
L’edificio fu oggetto di una radicale ristrutturazione tradizionalmente ancorata alla data del 1108, incisa sullo stipite sinistro del portale, decorato con bassorilievi, sulla cui interpretazione si sono confrontati numerosi studiosi.
Singolare è la presenza di capitelli alla sommità dei piedritti, soluzione che anticipa quelle di pieno XII secolo come nel portale principale di San Pietro ad Oratorium.
Osservando il complesso progetto decorativo scopriamo che ogni lato è diverso dall’altro.
Ogni fianco è caratterizzato dalla presenza di due arcatelle pensili sormontate da una banda decorativa e spazi in cui l’ornato non è mai ripetitivo. Il tema centrale è quello del “tralcio abitato”, sperimentato in tutte le possibili varianti.
La fronte qualitativamente più significativa è quella rivolta verso la navata centrale dove simmetricamente, in entrambi i pennacchi esterni, campeggia la figura di un omino aggrappato a una voluta del tralcio.
Degna di nota è nella navata laterale sinistra, un’edicola in forte aggetto e sostenuta da due slanciate colonnine poligonali, del XIV secolo, la cui parte superiore è interamente affrescata. Nel sottarco è raffigurato il Cristo Salvatore fra i quattro simboli degli evangelisti, tutti inseriti in clipei polilobati. All’esterno, incorniciati da un fregio bicolore, sono raffigurati l’Annunciazione sul fronte principale, la Madonna della Misericordia sul fianco sinistro, e due Santi vescovi sul fianco destro.
Durante i restauri degli anni ottanta sono inoltre venuti alla luce, sotto il livello pavimentale, i resti di una struttura circolare absidata e quelli appartenenti presumibilmente al complesso monastico del IX secolo, oltre a camere tombali del XVII secolo, resti oggi visibili attraverso la sistemazione di lastre pavimentali trasparenti.
(fonte: “Guida alle Chiese d’Abruzzo”, ed.CARSA)