Chiesa di Santa Maria di Ronzano, Castel Castagna (Te)
Lungo la valle del Mavone, isolata su un terrazzo alla destra del fiume, sorge la chiesa di Santa Maria di Ronzano, quanto resta di un antico cenobio, citato per la prima volta nella bolla del 1184 di Lucio III, in cui risultava essere dipendenza dell’abbazia di San Quirico.
La chiesa venne edificata con ogni probabilità e per la sua parte architettonica più significativa nei tardi anni settanta del XII secolo, poco prima della realizzazione nel 1181 dei preziosi affreschi absidali. La chiesa, nel 1183, dovette essere danneggiata da un incendio che devastò il monastero e lasciò evidenti tracce, tuttora visibili all’interno della chiesa, provocando la calcinatura dei conci calcarei dei pilastri.
La mole del presbiterio, suddiviso internamente in tre campate voltate a crociera, appena sporgente, emerge in altezza dal corpo delle navate ed è scandita da un motivo di archi a tutto sesto su lesene.
Finestre di varie forme e dimensioni si aprono sul paramento in cotto, in alcuni casi impreziosite da transenne lapidee traforate a grata.
La monofora conserva intatta la transenna marmorea originale con trafori dal duplice disegno, analoga ad altre transenne presenti in due finestre della zona posteriore, con disegni altrettanto interessanti, tanto da comporre un quadro decorativo di non comune bellezza.
La chiesa è caratterizzata dalla presenza di uno dei più significativi cicli della pittura medievale. Alla data del 1181 si collegano con certezza gli affreschi dell’abside maggiore: nel catino il Cristo benedicente nella mandorla sorretta da Angeli, gli Apostoli con gli Evangelisti e l’Annunciazione nel primo registro sottostante; le Storie dell’infanzia e della passione di Cristo negli ultimi due.
Tra i più tardi affreschi delle absidi laterali, spicca nell’absidiola di destra, la rara raffigurazione di San Norberto di Xanten, fondatore dei premonstratesi, alle cui cure fu affidata l’abbazia di San Quirico e di conseguenza anche la chiesa di Santa Maria di Ronzano che era alle sue dipendenze.
(fonte: “Guida alle Chiese d’Abruzzo”, ed.CARSA)