FESTE TRADIZIONALI IN ABRUZZO AGOSTO

A cura di Adriana Gandolfi

>>TOLLO (CH)

mattina della Ia domenica del mese, “Madonna dei Turchi”

In onore alla Madonna del Rosario, patrona di Tollo, i giovani del paese si dividono in due gruppi armati: I “turchi” e i “cristiani” per dare vita ad una rappresentazione drammatizzata che rievoca un intervento miracoloso della loro patrona durante un assedio di truppe saracene. Dopo aver partecipato in chiesa ad un rito di benedizione collettiva i due gruppi “nemici” iniziano a sfilare per il paese, spesso sfottendosi ed affrontandosi per brevi scaramucce usando alabarde e le scimitarre. Sulla piazza è stata allestita una gigantesca torre che diventa il “palcoscenico” della drammatizzazione. I cristiani riescono a sbaragliare i turchi attaccanti per due volte, battendosi corpo a corpo e lanciando dagli spalti piatti di maccheroni e fette di cocomero, che intralciano gli assalitori. Però i musulmani sono più forti e, mentre stanno per avere la meglio, sulla torre appare un angelo che indica ai soldati la presenza della Madonna al lato del campo di battaglia. Allora, i turchi atterriti, si convertono abbandonando i loro propositi aggressivi.




>>CELENZA SUL TRIGNO (CH)

mattina del giorno 7, “San Donato”

Tra i santi taumaturghi più venerati della regione c’è San Donato martire, protettore dei malati di epilessia e delle patologie neurologiche in generale. Il santuario di Celenza sul Trigno, ancora conserva l’antica bilancia, con la quale venivano “pesati” i bambini malati che ricorrevano al santo per la guarigione (ora non più in uso). All’interno della chiesa è conservato il corpo mummificato di un neonato, che consacrato al santo per via della sua malattia, morì in chiesa, durante un attacco epilettico e perciò la famiglia lo donò alla chiesa. Racchiuso in una teca di vetro, è oggetto di venerazione come “corpo santo” da parte dei numerosi pellegrini che frequentano il santuario il giorno della festa. A mezzogiorno esce il santo preceduto da alcune donne portatrici di conche colme di grano, quale offerta di ringraziamento per il raccolto appena concluso.




>>GIULIANOVA (TE)

pomeriggio della prima domenica del mese, “Madonna del porto salvo”

Tipica festa a carattere “marinaro”, con festeggiamenti popolari durante tutta la settimana precedente, con bancarelle di pesce fritto, etc. La sera della festa, al tramonto, una processione di barche accompagna, sul mare la protettrice dei pescatori: la Madonna del porto salvo, per propiziare una stagione pescosa e per onorare i caduti del mare.




>>SCANNO (AQ)

sera del giorno 14, “Ju catenacce”

Feta a carattere profano che si svolge da qualche anno, in questa località della Valle del Sagittario. Viene rappresentata la rievocazione di un antico corteo nuziale, quando si accompagnava la sposa dalla sua abitazione a quella del consorte. Apre il corteo la coppia di sposi, lei indossa l’antico e variopinto costume settecentesco, invece, le donne delle altre coppie, vestono il sobrio costume che ancora oggi caratterizza le anziane del paese. Tutte, portano il corpetto ornato dai più preziosi gioielli di famiglia a onore e vanto dell’artistica produzione orafa locale.




>>CASACANDITELLA (CH)

mattina del giorno 15, “Madonna della Quercia”

Per le nove sere precedenti il 15 agosto, tutto il paese si reca nel santuario per recitare la “novena” alla Madonna dell’Assunta. La mattina della festa, viene organizzato un corteo di carri trainati da trattori addobbati da festoni di edera, rami di alloro, nastri colorati e grandi “taralli”di pane. Le scene allestite riproducono momenti di lavoro agricolo o la miracolosa apparizione della Madonna su un albero di quercia.




>>CARAMANICO TERME (PE)

14 e 15, “Maria SS.Assunta in cielo”

L’evento viene annunciato già dalla notte tra il giovedì ed il venerdì precedenti Ferragosto da una coppia di suonatori che con flauto e tamburo percorrono le vie del borgo. La sera del giorno 14, le donne del paese sfilano in una composta processione di donativi offerti alla Madonna, portando sul capo grandi canestri chiamati “palmendière” dalla forma conica e interamente rivestiti da “pizzelle” (cialde rettangolari aromatizzate con anice). Il giorno 15, gli organizzatori distribuiscono ai fedeli i confettini della Madonna (“cannellini” all’anice) riservati soprattutto ai bambini, anche allo scopo di prevenire affezioni intestinali. Durante le settimane precedenti, gruppi di giovani girano tra il paese e dintorni offrendo in questua sacchetti di tali confetti per contribuire a finanziare i festeggiamenti in onore della Madonna patrona del paese.




>>CAPPELLE (PE)

sera del giorno 15, “Palio delle Pupe”

Da alcuni decenni a ferragosto il centro di Cappelle ospita una rassegna di “pupazze incendiarie” sottoforma di “Palio delle contrade” dove ogni rione partecipa realizzando una “pupazza”. La “Pupa” è un fantoccio di cartapesta dalle fattezze femminili piuttosto accentuate; attorno alla figura viene armato un telaio per sostenere una serie di fuochi pirotecnici. Al suo interno, il pupazzo è cavo per permettere ad una persona di animarlo per ballare ed “incendiarsi” al suono dell’organetto, mentre esplodono in successione i fragorosi e variopinti petardi. A Cappelle, questa usanza rituale, diffusa per gran parte del territorio regionale a conclusione delle feste patronali, è stata trasformata in un grande evento spettacolare, dove il”palio” viene conteso da pupe particolarmente vistose ed esplosive.




>>BALSORANO (AQ)

sera del giorno 15, “Madonna dell’Assunta”

La sera del ferragosto, una partecipata processione di fedeli accompagna la statua dell’Assunta, che ritorna alla sua chiesa nel centro storico di Balsorano vecchio, per essere venerata dai devoti il giorno della sua festa. Con una precedente processione, ai primi di agosto, la Madonna era stata portata presso la parrocchiale di Balsorano nuovo.




>>ROCCAMONTEPIANO (CH)

giornata del 16, “San Rocco”

San Rocco, risulta tra i Santi taumaturghi più venerati in Abruzzo e numerosi sono i paesi che lo venerano in questa giornata ma, il santuario più importante, dove converge la maggior parte dei pellegrini si trova a Roccamontepiano. In suo onore, sfilano in processione le donne offrendogli come donativo, conche colme di grano appena trebbiato. Inoltre, nei pressi della chiesa c’è una vasca sotterranea di acqua sorgiva che i devoti ritengono “miracolosa” e la attingono per lavarsi e per riempirne bottiglie da riportare a parenti e amici. Attorno al santuario, alcune bancarelle vendono dei boccaletti “vicalucce” realizzati in ceramica con l’immagine del patrono che i fedeli conserveranno per devozione.




>>FRANCAVILLA AL MARE (CH)

giornata del 16, “San Rocco”

Come già nel mese di maggio accade per San Franco, gli abitanti di questa contrada, guidata da un “capo compagnia”, segue in corteo il quadro del santo verso il paese portando i suoi doni, consistenti in canestri e conche di rame colme di grano appena trebbiato, guarnite da fiori e nastri colorati. In paese li accoglie l’Arciprete con la banda e quando giungono alla chiesetta dedicata a San Rocco, li attende un gruppo di fedeli con la statua del santo, che li precederà fino alla cattedrale. In serata seguirà la processione per le vie della cittadina, preceduta da centinaia di devoti (alcuni a piedi scalzi) portatori di grandi ceri votivi.




>>CASTELVECCHIO SUBEQUO (AQ)

mattina del giorno 16, “San Rocco”

Suggestiva vestizione della statua del santo patrono con i gioielli provenienti dal “tesoro” conservato da una famiglia consacrata al suo culto, da generazioni. Durante la processione per il paese si distribuiscono grandi ciambelle votive aromatizzate con anice.




>>FAGNANO ALTO (AQ)

mattina del giorno 16, “Pellegrinaggio all’eremo di San Rocco”

Al pellegrinaggio in onore a San Rocco, partecipano diverse “compagnie” provenienti dai paesi del circondario, ma dalla parrocchiale di Fagnano ha inizio la processione che recherà la statua del santo presso il suo eremo, ubicato in posizione panoramica per la pubblica venerazione. Dopo la celebrazione della funzione liturgica, un’altra processione riporterà la statua del santo nella parrocchiale del paese.




>>FRANCAVILLA AL MARE (CH)

notte del giorno 18, “Fuochi a mare per San Franco”

A conclusione dei festeggiamenti del ferragosto, alla mezzanotte del giorno dedicato al patrono del paese San Franco viene organizzato in suo onore uno spettacolo pirotecnico tra i più grandiosi della regione. La caratteristica di questi fuochi d’artificio è che vengono realizzati sfruttando come palcoscenico, l’acqua del mare e come platea, la spiaggia affollata di pubblico, di provenienza sia locale che da tanti turisti.




>>GIULIANO TEATINO (CH)

giornata del 19, “Giglio di Sant’Antonio”

In questa giornata si rievoca il miracolo della fioritura del giglio della statua di Sant’Antonio da Padova, patrono del paese. Dalla campagna, vengono portati carri e canestri di donativi mangerecci, come i tarallucci (ciambelline) dolci che verranno venduti all’asta ed il ricavato utilizzato per l’organizzazione dei festeggiamenti.




>>PALENA (CH)

mattina della domenica successiva a ferragosto, “Pellegrinaggio a San Falco”

Sin dal primo mattino, numerosi pellegrini provenienti da tutti i paesi della zona affollano il santuario del santo taumaturgo, famoso come guaritore ed esorcista degli ossessi.




>>VILLALAGO (AQ) da FORNELLI (IS)

giorno 21 e due giorni precedenti

“Pellegrinaggio all’eremo di San Domenico” Il pellegrinaggio viene svolto dai componenti della Congregazione di San Domenico Abate, che partono da Fornelli, in prov. di Isernia, la sera del 19 agosto. Per raggiungere la loro meta, i pellegrini si servono dell’antico percorso tratturale, transitando per i luoghi storici della transumanza: Cerro al Volturno, Pizzone, Villetta Barrea, Passo Godi, Scanno, dove sostano presso il santuario della Madonna del Lago. Giungono all’eremo di San Domenico, presso Villalago, a mezzogiorno del 21, incontrandosi con i confratelli della congregazione locale che li ospitano fino al giorno dopo. Il santuario nasconde una grotta, dove il santo visse in penitenza, con una pozza che raccoglie l’acqua stillante dalle pareti. I devoti si strofinano contro la roccia e si bagnano con quell’acqua, per assorbire l’energia benefica e salutare del luogo sacro compiendo rituali di lito e idro-terapia.




>>CARPINETO DELLA NORA (PE)

mattina del giorno 24, “San Bartolomeo”

Numerosi pellegrini, provenienti anche dai paesi vicini vanno in pellegrinaggio verso la montagna, per raggiungere l’antica abbazia dedicata al culto di San Bartolomeo. Dopo aver assistito alla messa si distribuiscono nei prati e nei boschi circostanti, per consumare cibarie diverse.




>>ROCCAMORICE (PE)

mattina del giorno 25, “San Bartolomeo”

Dalle prime ore del giorno, gruppi di pellegrini si recano a venerare l’immagine di San Bartolomeo, posta in una nicchia nella chiesetta rupestre. Lungo il riparo roccioso che ospita il piccolo complesso eremitico scorrono vene d’acqua sorgiva che i pellegrini attingono devotamente, da una grande pozza di raccolta per scopi lustrali e terapeutici. Dopo aver consumato una rapida colazione, gli abitanti di Roccamorice, prendono “in braccio” la statuetta del santo patrono e portandola a turno, risalgono il sentiero montano fino al paese dove effettuaranno la processione assieme agli altri compaesani. San Bartolomeo resterà ospite della chiesa parrocchiale per circa un mese, in settembre verrà riportato nel suo eremo.




>>L’AQUILA

mattinata del giorno 29, “La Perdonanza”

Corteo storico con figuranti in costume medievale che rievocano l’indulgenza straordinaria della “Perdonanza” istituita da Celestino V in occasione della sua incoronazione papale 29 agosto 1292. Partecipano alla sfilata tutti i rappresentanti della vita pubblica e amministrativa della città e le massime autorità del clero locale. Il vescovo apre la “porta santa” della chiesa di Collemaggio rinnovando l’indulgenza plenaria dai peccati commessi dai fedeli, che pentiti e confessati visiteranno, quel giorno la storica basilica.




>>VILLAMAGNA (CH)

mattina dell’ultima domenica del mese, “Miracolo del Lupo”

Rappresentazione analoga di quelle celebrate a Palombaro e Pretoro la prima domenica di maggio, in onore a San Domenico Abate. La scena si svolge in prossimità di un bosco fuori del paese: due genitori boscaioli, lasciano il loro figlioletto addormentato nella culla e si allontanano tra gli alberi. Un lupo affamato trova il neonato e lo rapisce, scomparendo nel bosco. I genitori, al ritorno, si disperano e ricorrono al loro santo protettore, San Domenico, che appare ordinando all’animale di riportare il neonato sano e salvo. Il lupo, esegue il comando ed i genitori possono riabbracciare il bambino. Anche qui i personaggi della drammatizzazione sono di sesso maschile, come impone l’antica regola del teatro popolare.




>>ROCCA DI MEZZO (AQ)

Dalla notte dell’ultimo sabato del mese alla mattina della domenica, “Gara del Solco Dritto”

Punto di riferimento per le squadre degli “aratori” è un faro luminoso posto sul campanile della chiesa dedicata alla Madonna della Neve. Infatti, il solco arato deve indirizzarsi verso il campanile e vincerà la squadra che avrà completato per prima, entro l’alba, il solco meglio orientato. Altri punti luminosi segnalano il percorso ed ogni squadra porta il suo uomo addetto al lume che segue l’aratro, passo per passo.




>>ISOLA DEL GRAN SASSO (TE)

ultima domenica del mese, “San Gabriele”

Nonostante sia di recente diffusione (appena un secolo), la venerazione di questo giovane santo miracoloso ha già oltrepassato i confini regionali. Nei fine settimana della bella stagione, il santuario che ne custodisce il corpo è frequentato assiduamente dai fedeli, soprattutto giovani studenti, ma il giorno della festa, sono numerosissimi i pellegrini che visitano il santo nella cripta, per chiedere grazie, per benedire i bambini, gli oggetti ed anche gli automezzi. Gli ammalati più devoti, si sdraiano sull’urna del santo, convinti che addormentandosi, al loro risveglio si ritrovino miracolosamente guariti. Non è difficile, inoltre, incontrare qualche bimbo vestito di bianco o con il saio del santo per esaudire un impegno votivo dei genitori.




>>TRASACCO (AQ)

giornata del 31, “San Cesidio”

Nella cattedrale di Trasacco si conserva la reliquia del braccio del martire Cesidio, ritenuto guaritore miracoloso. I pellegrini che, accorrono per venerarlo il giorno della festa, la toccano e la baciano, soprattutto per preservarsi dalle malattie della gola e le infezioni delle ghiandole. La tradizione prescrive che la statua del santo esca, in processione assieme al braccio, soltanto ogni 25 anni, pena l’abbattersi sul paese di pioggia torrenziale.

FESTE TRADIZIONALI IN ABRUZZO CALENDARIO

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GENNAIO
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FEBBRAIO
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